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Immagine del redattoreVimal Babula

IL PARADISO OVUNQUE TU SIA

Il Nutrimento Pranico nell'ordinarietà: la mia esperienza.



Ultimamente si sente molto parlare di “Breatharianesimo”, e come in tutti i movimenti di trasformazione dell’essere umano e del pianeta, sono stati creati molti condizionamenti, credenze,idee e dogmi al riguardo.

"Credo sia interessante per tutti comprendere cosa sia il Respirianesimo o stile di vita breathariano, quindi vi passo la comprensione avuta a tutti i livelli dell'Essere".

Ho iniziato col mio primo digiuno di 21 giorni con una mela al giorno, a 16 anni, poi ne sono seguiti molti altri durante i quali bevevo solo acqua; ho fatto più volte 21, 15, 10 e 7 giorni di digiuno.


Poi ho fatto due volte la Vision Quest, una delle esperienze più magiche della mia vita, dove all’interno di un rituale meraviglioso, composto di diversi elementi fondamentali, (di cui non vi parlo ora ma che potremo approfondire più avanti se vorrete), si vanno a fare 4 giorni di digiuno a secco, a totale contatto con la natura e col supporto di un cerchio di persone che pregano per te, cantano per te, mangiano e bevono per te.


Già durante i miei primi digiuni, in alcune giornate ero capace di prendere 1kg. avendo bevuto solo acqua; i dottori ne restavano sempre strabiliati e mi chiedevano se avessi mangiato di nascosto... ancora adesso rido...

Già allora avevo scoperto che assorbivo acqua, energia o chissacché dall’aria, ma non ho mai approfondito l’argomento perché nessuno sembrava comprendere di che si trattasse.


Il mio rapporto col cibo è sempre stato difficile perché mia madre stava morendo di parto e a seguire non era in grado di alimentarmi, (diceva che il suo latte era avvelenato e io lo vomitavo); quando ero proprio agli sgoccioli è arrivata una tata che mi ha salvato la vita, ma si vede che l’esperienza di quei primi giorni, unita all’abbandono di mio padre e all’assenza quasi continua di mia madre, ha influenzato fortemente il mio modo di approcciarmi al cibo, che mi rendo conto ora, essere sempre stato un’illusione di nutrimento emotivo/corporeo. Dico illusione perché mancando la consapevolezza, c’era spazio solo per la dipendenza. Quando è presente la dipendenza non c’è apertura reale per ricevere il nutrimento vero, anche in caso di sovralimentazione.


Durante i digiuni avevo sempre una fame intensa per tutto il tempo, mentre, proseguendo nella mia ricerca, la nuova scoperta è stata che durante la Vision Quest, quando il cerchio di supporto mangiava per me, pregava per me, cantava per me, la fame non c’era. Ero nutrita con amore all’ennesima potenza, a livello energetico, ma non riuscivo a portare questa sensazione, questo “essere Uno” con continuità, nella mia vita reale.


La mia vita era fatta di tira e molla, a livello spirituale viaggiavo come un missile, ma a livello corporeo l’inconscio aveva la meglio su di me. Pensavo fosse tutta una lotta, una fatica..


Ed ecco ad un tratto uno squarcio di consapevolezza: dopo un pranzo di famiglia, per altro vegano, osservavo i commensali sfatti dagli sforzi digestivi e specchiandomi in loro, mi sono chiesta perché continuare a distruggerci cosi. La sera io e Bhakta abbiamo parlato delle nostre sensazioni, abbiamo portato consapevolezza sull’argomento e poi siamo andati a dormire. Il giorno dopo Bhakta ha iniziato la sua ricerca ed ecco le prime informazioni breathariane, i primi video, e tac! qualcosa è scattato dal primo istante, queste informazioni sono state riconosciute dal sistema che le ha integrate con semplicità estrema, assolutamente senza sforzo alcuno, lasciando andare delle vecchie programmazioni. Mi è passata la fame, mangiavo molto poco e sano, mi stavo disintossicando gentilmente.


Poi un giorno, mentre condividevo la mia esperienza di gioia e leggerezza, ho visto la paura negli occhi di mia madre, riguardo al processo che stavo vivendo, e ho fatto mia quella paura. Il processo si è bloccato nella paura. Una paura basata sull’idea che breathariano volesse dire arrivare a non mangiare più nulla, con tutto ciò che questo significa a livello di condivisione/relazione/famiglia.


Tanto lavoro su di me, tanti corsi, training, formazione... il primo training di respiro a 21 anni e poi innumerevoli training e lunghe formazioni sull’energia: Osho Prana Healing, Subtle Body Healing, Aura-Soma, Costellazioni Familiari. A livello corporeo tutta la ricerca igienista dei digiuni, yoga e un lungo e intenso training di massaggio dei tessuti profondi Osho Rebalancing. A livello mentale meditazioni di ogni tipo, il training di ‘Who is in” e numerosi ritiri neo-advaita. Corsi di consapevolezza emozionale.

Insomma, questi 4 livelli dell’essere, mentale, emozionale, fisico ed energetico, sebbene sempre miscelati ed utilizzati in base a cosa servisse al momento, nella mia vita privata e nell’insegnamento, restavano sempre separati dentro e fuori di me.


Ma una certezza è che la consapevolezza continua a crescere nonostante i nostri condizionamenti.. il fiume per sua natura torna al mare.


Tutto questo accade per grazia: quando sei pronto, quanto tutti i tasselli vanno al loro posto dentro di te e si integrano, i livelli dell’essere si esprimono in un’unica, totale e meravigliosa fioritura. È stato necessario altro tempo, ma poi la comprensione unita all’esperienza è accaduta. Ho abbracciato la Vita Pranica . Ora sento che è importante spiegare cosa sia realmente.


Il breatharianesimo non riguarda il non mangiare, riguarda la consapevolezza di tutti i livelli dell’essere, riguarda l’espressione del divino, in questa incarnazione. Riguarda sperimentare la luce, con i piedi radicati, sprofondati in madre terra.


Il breatharianesimo non è solo fare il guru su una montagna o in una foresta in solitudine, respirando senza mangiare; è anche respirare la vita e il prana energizzante, lasciando cadere le dipendenze da cibo e mangiando per pura gioia ciò che ti insegna il tuo corpo se lo ascolti in modo consapevole.



In breve il respirianesimo è:

- Usare la mente con consapevolezza, quindi accedere a livelli eccelsi di intelligenza, una volta lasciate cadere le moltitudini di dati trattenuti per anni e inutili ora.

- Essere consapevole delle tue emozioni e stare col sentire, relazionandoti a partire dalla consapevolezza che sei Amore.

- Ascoltare consapevolmente e onorare quel maestro incredibile che è il tuo corpo.

- Aprirti alla consapevolezza della tua immensità e ritrovarti in ogni cosa in questa creazione.


E allora scopri il piacere. Scopri l’Eden che non ti era mai stato negato ma che ti eri precluso. Pensavi di essere prigioniero dietro un cancello che invece è sempre stato aperto. Scopri che il piacere non è quello che credevi essere, quel cercare di tappare i tuoi buchi, bensì il tuo straripare da un’apertura totale, fatta di fiducia, amore, gioia e nutrimento, data dal rinnovato collegamento con la sorgente primaria dell’energia.



E scopri che anche la consapevolezza è piacere:

- Quando sei consapevole della tua mente è puro piacere programmarla con ciò che è sano e utile per te.

- Quando sei consapevole delle emozioni, godi il piacere del seguire la vita sulle sue montagne russe, sapendo che è solo energia in movimento e che puoi tornare a casa in qualsiasi momento, nell’immobilità.

- Quando sei consapevole del tuo corpo e lo ascolti, godi di parti di te che non sapevi di avere. Il cibo diventa una benedizione continua per le tue papille gustative e per ogni cellula viva e fremente del tuo sistema. Scopri che la disciplina, quando riguarda il tuo ben-Essere, è anch’essa pura gioia.

- Quando sei consapevole di come funzioni energeticamente e di essere energia, è estasi.


Concludo ribadendo che il breatharianesimo o respirianesimo è solo qualcosa che ti ricorda la strada verso te, verso la sorgente che sei. Qualcosa che, attraverso l’espansione della consapevolezza, ti riconnette al piacere e alla gioia di essere vivo, scoprendo ad ogni istante ciò che è vero, sano, nutriente e gioioso per te. La Vita Pranica ti insegna che tu sei il maestro di te stesso e che in te ha origine tutto. Torni in contatto con la Sorgente e quella Sorgente sei tu: l’Io Sono.




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